Il Friuli fa parte, assieme a Veneto, Slovenia e alle austriache Carinzia e Stiria, dell' Alpe Adria. Questa entità affonda le sue radici nella diffusione del Cristianesimo, che si propagò dalla romana Aquileia verso le regioni vicine e le province transalpine di Raetia (parte dell’attuale Svizzera ed il Tirolo), Norico Savia (Austria e parte nord della Slovenia) e Pannonia (Ungheria).
Si estende dalle Dolomiti fino all'Adriatico: dalle nevi dell'inverno e le numerose località sciistiche fino ad arrivare in riva al mare, su un ampio litorale affacciato al mar Adriatico e al golfo di Trieste. Tutto questo passando per le colline dei vini friulani, conosciuti e apprezzati in tutto il mondo, e per la campagna, dove l'agricoltura è sempre più biologica e biodinamica a servizo di una cucina, quella friulana, che fonde almeno tre culture: italiana, slava e germanica, in certi casi anche greche ed ebraiche.
Breve storia del Friuli
Nel II secolo a.c. i romani costruiscono i primi insediamenti sull Natisone fondando Aquileia. Attorno ad Aquileia si raccolsero più di una ventina di diocesi, situate sia nella Cisalpina che al di là delle Alpi orientali, dando vita alla più estesa provincia ecclesiastica della cristianità occidentale. Tra questi Cividale del Friuli, elevato da Giulio Cesare a Forum (mercato) Iulii, poi diventato identificativo di tutta la regione.
Il 3 aprile 1077, grazie ad Enrico IV Imperatore del Sacro Romano Impero, nasce lo Stato Patriarcale di Aquileia, che due secoli dopo viene chiamato Patria del Friuli. Vive in autonomia fino al XV secolo quando viene annessa a Venezia.
Nel Friuli orientale la dominazione veneziana dura circa un secolo, quando passerà sotto il controllo del Impero Asburgico. Fino al 1815, data di costituzione del Regno Lombardo-Veneto, il Friuli vive diviso e cresce influenzato da una moltitudine di culture.
1866 è l'anno in cui le attuali provincie di Udine e Pordenone sono annesse all'Italia, mentre il Friuli orientale rimane sotto la dominazione austro-ungarica. Questo rottura geografica e politica porta conseguenze disastrose per la popolazione friulana durante la Prima Guerra Mondiale (rotta di Caporetto). Dopo il 1918 quasi tutto il Friuli viene annesso all'Italia.
Terra di confine anche nella Seconda Guerra Mondiale, il Friuli viene prima sottomesso al controllo dei Terzo Reich, ma verso la fine del 1943 qui nasce la più forte resistenza partigiana, che il 2 maggio 1945 libera la regione dall'occupazione nazista.
Nel gennaio 1963 Friuli Venezia Giulia diventa Regione Autonoma e il Friulano viene riconosciuto come lingua.